Equo compenso: cos’è, come si applica e criticità
Guida all’applicazione dell’equo compenso per l’affidamento dei servizi pubblici di architettura e ingegneria ai sensi del nuovo Codice dei contratti
Equo compenso: cosa prevede il DM 17/06/2016
A questo punto sarebbe lecito domandarsi “cosa prevede il Decreto Parametri?”, più volte citato sia dal D.Lgs. n. 36/2023 che dalla Legge n. 49/2023.
L’art. 1, comma 2, del Decreto Parametri stabilisce che il corrispettivo relativo alle prestazioni e alle attività di progettazione è costituito dal compenso e dalle spese ed oneri accessori.
Per la determinazione del compenso si applicano i seguenti parametri:
- parametro «V», dato dal costo delle singole categorie componenti l'opera;
- parametro «G», relativo alla complessità della prestazione;
- parametro «Q», relativo alla specificità della prestazione;
- parametro base «P», che si applica al costo economico delle singole categorie componenti l'opera.
Il compenso «CP» è determinato dalla sommatoria dei prodotti tra il costo delle singole categorie componenti l'opera «V», il parametro «G» corrispondente al grado di complessità delle prestazioni, il parametro «Q» corrispondente alla specificità della prestazione distinto in base alle singole categorie componenti l'opera e il parametro base «P», secondo l'espressione che segue:
CP= ∑(V×G×Q×P)
L'importo delle spese e degli oneri accessori è stabilito in maniera forfettaria:
- per opere di importo fino a euro 1.000.000,00 è determinato in misura non superiore al 25% del compenso;
- per opere di importo pari o superiore a euro 25.000.000,00 è determinato in misura non superiore al 10% del compenso;
- per opere di importo intermedio in misura non superiore alla percentuale determinata per interpolazione lineare.
IL NOTIZIOMETRO