Equo compenso per i servizi di architettura e ingegneria: ANAC vuole farlo fuori
Una nota di ANAC inviata al Ministero dell’Economia e delle Finanze e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti chiede la disapplicazione dell’equo compenso per i servizi di architettura e ingegneria
Equo compenso: la delibera ANAC del 20 luglio 2023
Successivamente ANAC, con una lettura abbastanza limitata del Decreto Parametri (che non prende in considerazione le differenze tra “compenso” e “spese e oneri accessori”), interviene con la delibera 20 luglio 2023 n. 343 in cui afferma:
“Le tariffe ministeriali, secondo la novella normativa, assurgono a parametro vincolante e inderogabile per la determinazione dei corrispettivi negli appalti di servizi di ingegneria e architettura e l’impossibilità di corrispondere un compenso inferiore rispetto ai suddetti parametri comporta anche la non utilizzabilità dei criteri di aggiudicazione del prezzo più basso e dell’offerta economicamente più vantaggiosa; alla luce del nuovo quadro normativo sembra potersi ipotizzare che le procedure di gara aventi ad oggetto l’affidamento dei servizi tecnici dovrebbero essere costruite come gare “a prezzo fisso”, con competizione limitata alla componente qualitativa”.
Nel caso di specie (che fa riferimento al D.Lgs. n. 50/2016), ANAC ha ritenuto non conforme l’operato di una stazione appaltante che aveva fissato un importo a base di gara per l’affidamento di servizi di architettura e ingegneria, ribassato del 20% rispetto ai parametri ministeriali di cui al citato D.M. 17 giugno 2016, tenuto conto delle novità apportate dalla disciplina dell’equo compenso di cui alla Legge n. 49/2023.
Nulla dice, invece, sulla possibilità di ribasso da parte dei partecipanti.
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