Inadempimento e danno da perdita di chance nei bonus fiscali
Le decisioni dei Tribunali di Torino e Milano offrono nuove prospettive sulla risarcibilità del danno da mancata fruizione del bonus
I bonus fiscali hanno rappresentato un'opportunità significativa per i proprietari immobiliari. Tuttavia, la complessità delle normative e le difficoltà nel soddisfare i requisiti, più e più volte commentate in queste pagine, stanno generando numerosi contenziosi, soprattutto quando l'inadempimento dell'appaltatore ha precluso l'accesso ai benefici fiscali.
Due recenti sentenze, una del Tribunale di Torino (sentenza n. 6182/2024) e un’altra del Tribunale di Milano (sentenza n. 356/2025), trattano il tema della perdita di chance, ovvero il danno economico subito dal committente a causa della mancata fruizione dei bonus fiscali. Queste decisioni offrono spunti interessanti sull'orientamento giuridico che si sta formando in merito alla risarcibilità di questo tipo di danno.
Perdita di chance: un danno da dimostrare
La perdita di chance si verifica quando un soggetto (sia esso un privato o una società), perde la possibilità concreta di ottenere un beneficio economico a causa di un fatto illecito o di un inadempimento contrattuale. A differenza di altri tipi di danno, la perdita di chance riguarda la perdita di un'opportunità di guadagno futuro, non di un bene già acquisito.
Nel contesto dei contratti di appalto e dei bonus fiscali, la perdita di chance si configura quando l'inadempimento dell'appaltatore impedisce al committente di ottenere il beneficio fiscale, come il Superbonus o altri tipi di agevolazioni fiscali. La giurisprudenza italiana appare compatta nel richiedere prove concrete che dimostrino che senza l'inadempimento il committente avrebbe effettivamente beneficiato del bonus. Una prova, quest’ultima, tutt’altro che semplice da fornire, dovendo tener conto di fattori temporali e fiscali. Ci sono poi anche fattori di natura tecnica da considerare, che solo tramite una perizia “preventiva” possono essere esplorati, come ad esempio quelli legati all’effettiva fattibilità del progetto e all’effettiva regolarità dell’iter edilizio predisposto.
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