Incarichi professionali gratuiti: la Cassazione sul caso Catanzaro

La Suprema Corte annulla la sanzione disciplinare a un architetto che aveva accettato un incarico simbolico: “Non ogni prestazione gratuita è illecito deontologico”

di Gianluca Oreto - 24/03/2025

Correva l’anno 2017. Negli Stati Uniti Donald Trump veniva eletto Presidente. Il Regno Unito avviava formalmente i negoziati per l’uscita dall’Unione Europea. In Italia, mentre si discuteva la riforma del Codice dei contratti pubblici (quella del 2016), scoppiava quello che sarebbe passato alla storia come il “caso Catanzaro”.

Il caso Catanzaro

Un esempio emblematico di come, in Italia, il tentativo di conciliare legalità, etica professionale e prassi operativa possa dar luogo a posizioni fortemente contrapposte.

Parliamo del “famoso” bando a 1 euro più rimborso spese per la redazione del Piano strutturale del Comune di Catanzaro. Un caso che ha scatenato un ampio dibattito giuridico, tecnico e deontologico, sul quale si sono pronunciati:

  • la Corte dei Conti, secondo cui l’affidamento gratuito può generare vantaggi indiretti anche economici, legati al prestigio del professionista;
  • il TAR Calabria che ha annullato determina, bando e disciplinare;
  • il Consiglio di Stato che ha ribaltato tutto, affermando che la serietà e affidabilità dell’offerta non dipendono necessariamente da un corrispettivo finanziario, potendo anche fondarsi su altri vantaggi economicamente apprezzabili.

Un caso che ha scosso l’intera comunità professionale, generando un fronte di protesta compatto da parte di:

© Riproduzione riservata