Incentivi edilizi: serve una visione per il futuro

Osservazioni e considerazioni sull’indagine conoscitiva della Camera sull’impatto ambientale degli incentivi in materia edilizia

di Gianluca Oreto - 25/03/2025

Secondo i dati contenuti nel Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) 2024, il settore civile è responsabile attualmente di circa il 44% dei consumi finali di energia nazionali e circa il 55% del settore residenziale ricade nelle classi energetiche meno efficienti (F e G). È probabilmente questo uno degli elementi più significativi dell’indagine conoscitiva della VIII Commissione Ambiente della Camera dei Deputati sull’impatto ambientale dei bonus edilizi.

Bonus edilizi: serve un cambio di rotta

Nella parte conclusiva dell’indagine emerge, con forza, ciò che chi lavora quotidianamente nel settore conosce bene: il patrimonio edilizio italiano è ancora in larga parte inefficiente e inquinante. Una constatazione che, unita agli obblighi imposti dalla nuova Direttiva (UE) 2024/1275 sull’efficienza energetica degli edifici, dovrebbe da sola giustificare un netto cambio di rotta sull’attuale assenza di una politica economica organica nel campo degli incentivi edilizi.

Un’altra certezza condivisa dagli operatori è che, nell’ultimo decennio, il tema della normativa fiscale incentivante non è mai stato affrontato in modo compiuto. Al contrario, si è stratificato un sistema confuso e disomogeneo, composto da leggi, decreti e prassi amministrative spesso in contraddizione tra loro. È questo il vero tallone d’Achille che ha minato l’efficacia di ogni incentivo fiscale, Superbonus incluso.

Eppure, nonostante il silenzio assordante della politica nell’ultima legislatura, il punto non è se incentivare, ma come. E qui sta la più evidente delle contraddizioni: si riconosce l’importanza di strumenti alternativi come la cessione del credito e lo sconto in fattura – fondamentali per superare la barriera dell’accesso al credito da parte dei cittadini – ma se ne limita progressivamente l’utilizzo, riducendone l’efficacia e compromettendo la portata redistributiva degli interventi.

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