Incentivi edilizi: serve una visione per il futuro

Osservazioni e considerazioni sull’indagine conoscitiva della Camera sull’impatto ambientale degli incentivi in materia edilizia

di Gianluca Oreto - 25/03/2025

Una proposta per il futuro

Su queste basi, ho già delineato una mia proposta base (ancora in fase embrionale) per un Testo Unico delle detrazioni fiscali in edilizia, che parte da un’osservazione tanto semplice quanto trascurata: l’art. 16-bis del TUIR contiene una distinzione inutile e dannosa tra interventi ammissibili sulle parti comuni e sulle singole unità immobiliari. Una distinzione che ha generato solo incertezza interpretativa e contenziosi, spesso alimentata da una sovrapposizione impropria tra categorie edilizie e concetti fiscali.

Nella mia proposta ho aggiunto l’urgenza di introdurre:

  • un bonus base al 50% per tutti gli interventi edilizi (manutenzione, restauro, ristrutturazione) su parti comuni e private, con possibilità di ripartizione in 5, 10 o 15 anni (a scelta del contribuente);
  • l’obbligatorietà di attestazioni tecniche e visti di conformità per tutte le tipologie di bonus, a garanzia della correttezza fiscale e tecnica dell’intervento;
  • l’obbligo di utilizzo di imprese con DURC regolare;
  • pagamento mediante bonifico parlante, per garantire tracciabilità e legalità;
  • un sistema di incentivi incrementali, parametrati ai risultati ottenuti in termini di salti di classe energetica e sismica, con aliquote che possano arrivare fino al 90% per interventi combinati e di grande impatto.

La logica deve essere quella dell’obiettivo, non della tipologia di intervento. Niente obblighi di interventi trainanti o menù predefiniti: l’incentivo deve premiare chi migliora concretamente l’edificio, non chi si adegua a una lista fissa.

Il tempo delle sperimentazioni estemporanee è finito. Serve una vera politica industriale sull’edilizia che tenga insieme decarbonizzazione, sicurezza sismica e qualità dell’abitare. E serve un quadro normativo coerente e integrato, che parta da una riforma di sistema:

  • del Testo Unico Edilizia,
  • della legge urbanistica,
  • dei requisiti igienico-sanitari.

Solo così potremo arrivare alla redazione di un Testo Unico delle detrazioni fiscali in grado di accompagnare con coerenza gli obiettivi ambientali, energetici, strutturali e sociali del Paese. Ma non solo, serve mettere insieme le eccellenze di cui si compone il nostro Paese. Abbiamo tante associazioni composte da professionisti eccellenti e appassionati che non aspettano altro che una chiamata.

In caso contrario, continueremo a rimanere ostaggi di un patrimonio edilizio vecchio, energivoro e pericolosamente fragile. E a pagare il prezzo, ambientale ed economico, sarà ancora una volta l’intero Paese.

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