Lavori tra 2024 e 2025 e bonus edilizi: occhio ai pagamenti con riserva
In base al criterio di competenza, le imprese accedono alle detrazioni edilizie in relazione al momento in cui accettano le opere. Ma se il contratto d’appalto prevede clausole “con riserva” servirà un nuovo accordo per risolvere l’intoppo
I pagamenti con riserva
La clausola riportata dal gentile lettore pone un problema proprio in questi termini, nel senso che mette in discussione l’effettività dell’accettazione delle opere. In parole povere, dalla formulazione del contratto d’appalto sembra che, a tutela del committente, i pagamenti già erogati per la parte di opere già eseguite possano essere sempre passibili di variazione ad opera della direzione dei lavori, cosa che di solito può avvenire a fronte di accertamenti specifici attivati proprio dal Direttore dei lavori.
Si tratta di una situazione in cui, in sintesi, viene esplicitamente sottoscritto da entrambe le parti che il pagamento dei lavori realizzati non equivale di per sé a un’accettazione totale degli stessi, ma piuttosto a un’accettazione “con riserva”, in quanto il Direttore dei lavori potrebbe rilevare elementi tali da far variare il prezzo o richiedere comunque alcune modifiche anche a fronte di pagamenti già avvenuti.
Una tale clausola, purtroppo, mette in crisi il meccanismo di cui sopra, rendendo difficile individuare una data di accettazione delle opere precedente al 31 dicembre 2024, tale così da permettere l’operatività dell’Ecobonus in relazione a dette somme.
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