Lavori tra 2024 e 2025 e bonus edilizi: occhio ai pagamenti con riserva
In base al criterio di competenza, le imprese accedono alle detrazioni edilizie in relazione al momento in cui accettano le opere. Ma se il contratto d’appalto prevede clausole “con riserva” servirà un nuovo accordo per risolvere l’intoppo
Cosa fare
Stando così le cose, sembra che l’unica strada percorribile dal gentile lettore per avere ancora qualche chance di agevolare i lavori con l’Ecobonus sia quella di proporre una modifica del contratto d’appalto all’impresa esecutrice. In particolare, potrebbe essere redatto un addendum tale da rendere nulla la clausola che prevede i pagamenti con riserva, “riattivando” i meccanismi sopra illustrati.
Percorrere tale strada, comunque, non è semplice. Innanzitutto perché è necessario tornare al tavolo delle trattazioni con l’impresa esecutrice, che non è detto che intenda collaborare. Secondariamente perché tale operazione dovrebbe avvenire il prima possibile, dato l’avvicinarsi del 31 dicembre 2024.
In ogni caso, considerato che simili clausole di pagamento con riserva sono tendenzialmente inserite a vantaggio del committente, che grazie ad esse può opporsi alla realizzazione delle opere in qualsiasi momento durante i lavori e a prescindere da quanto già versato, potrebbero esserci buoni margini affinché l’impresa appaltatrice acconsenta a stipulare un addendum in questi termini.
A cura di Cristian
Angeli
ingegnere esperto di agevolazioni fiscali applicate
all’edilizia
www.cristianangeli.it
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