Malfunzionamento MePA: il MIT sulla riapertura dei termini di gara

Il Supporto Giuridico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) fornisce un importante chiarimento in merito alla richiesta di riapertura dei termini di gara su piattaforma MePa

di Redazione tecnica - 11/03/2025

Come accertare eventuali problemi tecnici?

Un punto fondamentale sottolineato dal MIT riguarda la necessità di verificare concretamente la presenza di eventuali problemi tecnici. A tal fine, la stazione appaltante può:

  • richiedere i file di log di sistema al gestore della piattaforma (Consip), per verificare se vi siano stati effettivi problemi tecnici durante il periodo indicato dall’operatore economico;
  • accertare le operazioni effettuate dagli altri concorrenti: se altri operatori hanno inviato correttamente l’offerta nei tempi previsti, è improbabile che il sistema abbia avuto un malfunzionamento tale da impedire la partecipazione.

Il parere del MIT fornisce, dunque, una conferma importante di quanto già affermato dal TAR Sicilia e dall’ANAC:

  1. la proroga dei termini di gara non può essere concessa automaticamente, ma solo se vi è una prova concreta di un malfunzionamento tecnico della piattaforma;
  2. il mero rallentamento del sistema non giustifica la riapertura dei termini, soprattutto se altri concorrenti sono riusciti a presentare regolarmente le proprie offerte;
  3. gli operatori economici devono attivarsi per tempo e non possono attendere la scadenza per poi invocare problemi tecnici come giustificazione per il mancato invio dell’offerta;
  4. la stazione appaltante ha il diritto (e il dovere) di verificare i log di sistema per accertare eventuali malfunzionamenti prima di concedere una proroga.

In definitiva, il principio di responsabilità dell’operatore economico viene ancora una volta ribadito: chi partecipa a una gara telematica deve organizzarsi per tempo, rispettare le scadenze e segnalare tempestivamente eventuali problemi. Non è possibile attendere settimane dopo la chiusura dei termini per poi chiedere una proroga basata su presunti problemi tecnici non comprovati.

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