Milleproroghe 2025: la riforma che cancella il confine tra chi decide e chi esegue
Il nuovo Milleproroghe segna un'inversione di tendenza rispetto all'approccio normativo precedente, che aveva privilegiato la separazione netta tra funzioni politiche e gestionali
Possibili correttivi aggiuntivi
Oltre a quelli già menzionati nell'articolo, potrebbero essere considerati:
- Introduzione di limiti quantitativi: Stabilire una percentuale massima di posizioni dirigenziali ricopribili da ex amministratori dello stesso ente.
- Commissioni di valutazione indipendenti: Prevedere che le nomine di ex amministratori debbano essere validate da commissioni esterne all'ente.
- Vincolo di disclosure pubblica: Obbligo di pubblicazione dettagliata del curriculum e delle motivazioni alla base della nomina di ex amministratori.
- Obblighi di astensione rafforzati: Prevedere che dirigenti ex amministratori debbano astenersi da decisioni connesse a politiche da loro promosse durante il mandato politico.
- Monitoraggio degli impatti della riforma: Istituire un osservatorio nazionale che valuti gli effetti della riforma sul lungo periodo, raccogliendo dati su numero e tipologia di nomine.
La sfida principale sarà trovare un nuovo equilibrio tra la flessibilità introdotta e la necessità di salvaguardare principi fondamentali come l'imparzialità e la separazione tra indirizzo politico e gestione amministrativa. Senza adeguati contrappesi, il rischio è che questa riforma finisca per favorire dinamiche poco trasparenti nella gestione della cosa pubblica, con potenziali effetti negativi sulla qualità complessiva dei servizi ai cittadini.
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