Milleproroghe 2025: la riforma che cancella il confine tra chi decide e chi esegue
Il nuovo Milleproroghe segna un'inversione di tendenza rispetto all'approccio normativo precedente, che aveva privilegiato la separazione netta tra funzioni politiche e gestionali
Conclusioni: la difficile ricerca di un equilibrio
La riforma che abolisce il periodo di incompatibilità per gli ex amministratori locali si colloca al crocevia di due esigenze contrapposte dell'amministrazione pubblica: da un lato la valorizzazione delle competenze e la continuità amministrativa, dall'altro la salvaguardia dell'imparzialità e della separazione tra politica e amministrazione.
Come osservava Cicerone, "Salus populi suprema lex esto" (il benessere del popolo sia la legge suprema). Questa massima ci ricorda che ogni riforma amministrativa dovrebbe essere valutata primariamente in base alla sua capacità di migliorare il servizio reso ai cittadini, piuttosto che per la convenienza degli amministratori.
La sfida che si pone davanti alle amministrazioni locali è quella di implementare correttivi che possano mitigare i rischi di pantouflage senza rinunciare ai potenziali benefici della riforma. Non si tratta semplicemente di scegliere tra rigidità e flessibilità, ma di costruire un sistema di garanzie che possa contemperare entrambe le esigenze.
Come ammoniva Tacito, "Corruptissima re publica plurimae leges" (nello Stato più corrotto, moltissime leggi). Non è tanto la quantità di norme a garantire l'integrità del sistema, quanto la qualità dei meccanismi di controllo e la solidità della cultura amministrativa.
La vera sfida sarà trasformare questa riforma in un'opportunità per ripensare complessivamente il rapporto tra politica e amministrazione, rafforzando gli strumenti di selezione meritocratica e i presidi di trasparenza. Solo così si potrà evitare che l'abolizione del periodo di raffreddamento si traduca in un indebolimento strutturale dell'imparzialità amministrativa.
"Fiat iustitia, ruat caelum" (si faccia giustizia, cada pure il cielo). L'imperativo di garantire l'interesse pubblico e l'imparzialità dell'azione amministrativa deve rimanere prioritario, anche a fronte di riforme che potrebbero metterlo a rischio. La vera misura del successo di questa modifica normativa sarà la capacità del sistema di preservare la propria integrità pur in assenza del presidio formale dell'incompatibilità temporanea.
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