Un mini Codice per correggere il Codice dei contratti

Dal Consiglio dei Ministri uno schema di Decreto Legislativo di 89 articoli che modificano il Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. n. 36/2023)

di Gianluca Oreto - 22/10/2024

Un mini codice per correggere il Codice

È così che dopo qualche mese di dialoghi, audizioni e dichiarazioni, il Consiglio dei Ministri n. 101 del 21 ottobre 2024, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, ha approvato, in esame preliminare, uno schema di decreto legislativo che introduce disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36 (Codice dei contratti pubblici).

Il testo – leggiamo nel comunicato stampa post Consiglio dei Ministri - mira a razionalizzare e semplificare la disciplina recata dal vigente codice dei contratti pubblici, risolvendo alcune criticità emerse in sede applicativa, tenuto conto delle principali esigenze rappresentate dagli stakeholder di settore e delle richieste, presentate in sede europea, di modifica e integrazione di alcuni istituti giuridici introdotti. Le nuove norme rilevano anche ai fini del perseguimento di alcune milestone PNRR che rientrano nella riforma 1.10 - Riforma del quadro legislativo in materia di appalti pubblici e concessioni”.

Benché sia chiaro che quello approvato sia solo uno schema di Decreto Legislativo che dovrà passare l’esame della Conferenza Unificata e poi del Parlamento, ciò che stupisce particolarmente è l’entità di questo correttivo composto da ben 89 articoli che modificano sia il Codice che i suoi allegati. Lo schema di correttivo approvato prevede:

  • la modifica di 78 articoli;
  • l'inserimento di 3 nuovi articoli;
  • la sostituzione di 1 articolo;
  • la modifica di 1 allegato;
  • l'inserimento di 3 nuovi allegati;
  • la sostituzione di un allegato.

Un mini correttivo che, evidentemente, prende delle decisioni di natura “politica”, intervenendo su un articolato che dovrebbe avere una natura “tecnica”. Esempio lampante è la modifica all’art. 41 del Codice dei contratti relativo ai livelli di progettazione e, in particolare, al comma 15 all’interno del quale viene operato un coordinamento tra il Codice stesso e la Legge n. 49/2023 relativa all’equo compenso dei servizi di ingegneria e architettura.

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