Plusvalenze Superbonus: possibili modifiche alla norma
Presentato un emendamento al Decreto Fiscale che potrebbe modificare le condizioni attualmente previste dalla Legge di Bilancio 2024
Le modifiche proposte
L’emendamento propone di modificare il testo del comma 64, lettera a), punto 2), capoverso b-bis) facendo riferimento alle plusvalenze generate da vendite effettuate entro 5 anni e non più 10 anni, come attualmente disposto.
Inoltre si chiede di inserire il comma 64-bis, prevedendo che:
- la plusvalenza introdotta ai sensi del comma 64 non si applica in relazione agli immobili che sono stati trasferiti definitivamente a decorrere dal 1° gennaio 2024 in esecuzione di un contratto preliminare registrato o trascritto prima di tale data;
- nei casi in cui gli interventi agevolati Superbonus siano stati effettuati solamente sulle parti comuni dell'edificio e non sul singolo immobile, l'importo che il cedente è tenuto a corrispondere a titolo di imposte sui redditi o di imposta sostitutiva sulle plusvalenze non può eccedere l'ammontare del beneficio fiscale goduto;
- per i soggetti che hanno optato per la cessione del credito, nella determinazione dei costi inerenti al bene ai fini del calcolo della plusvalenza si tiene conto del 100% degli oneri finanziari sopportati in conseguenza alla suddetta cessione;
- entro centocinquanta giorni dall'entrata in vigore del nuovo comma 64-bis, il MEF tramite decreto determinerà un meccanismo di tassazione della plusvalenza in funzione dell'effettiva fruizione degli interventi agevolati, in dichiarazione dei redditi.
Il commento: emendamento necessario per aiutare il mercato
La proposta di emendamento nasce a seguito del tavolo di confronto tra associazioni ed esponenti politici organizzato dalla FIMAA (Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari), al quale hanno partecipato rappresentanti del Consiglio Nazionale del Notariato, del Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati e dell’ANCE, insieme a diversi parlamentari.
Le indicazioni ricevute sono state formulate quindi nell’attuale proposta emendativa, accolta con favore dalla FIMAA, che sottolinea come l’attuale disciplina sulla tassazione stia determinando una contrazione nelle compravendite, rischiando così di rallentare il mercato immobiliare, e quindi l’intero comparto che rappresenta il volano della economia, e oltre il 20% del PIL nazionale.
“La FIMAA attenziona da tempo tale disposizione e si è attivata da diversi mesi per evidenziare le criticità della norma, commenta Maurizio Pezzetta, Vicepresidente vicario di FIMAA. “Ringraziamo i vari rappresentanti politici attenti alla questione, e le Associazioni con le quali FIMAA ha sollevato l’attenzione sul tema e che hanno collaborato con noi alla stesura di alcune proposte-chiave per modificare la disciplina. Auspichiamo che la proposta emendativa, che punta a garantire maggiore equità e a ristabilire il pieno rispetto del principio del legittimo affidamento tra contribuente e Amministrazione, possa trovare un consenso trasversale nel panorama parlamentare ed essere approvata”.
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