Procedure sottosoglia europea: affidamento diretto e principio di rotazione
Le deroghe al principio di rotazione per gli affidamenti diretti dei contratti sotto la soglia di rilevanza europea ai sensi del Codice dei contratti e della giurisprudenza
Categoria merceologiche e prestazioni omogenee
Il comma 2 dell’art. 49 recita: “In applicazione del principio di rotazione è vietato l’affidamento o l’aggiudicazione di un appalto al contraente uscente nei casi in cui due consecutivi affidamenti abbiano a oggetto una commessa rientrante nello stesso settore merceologico, oppure nella stessa categoria di opere, oppure nello stesso settore di servizi.”
Il legislatore fa riferimento, dunque, ai concetti di settori merceologico / categorie di opere e settore di servizi.
È bene quindi che il RUP individui una regola comune a tutti gli affidamenti della propria SA al fine di esternalizzare, correttamente, la definizione di “categoria merceologica/di servizi”. A tal riguardo è utile richiamare il criterio di matrice giurisprudenziale – citato anche da ANCI nelle utili linee guida per procedure sottosoglia di beni e servizi informatici - della prestazione principale/prevalente che esclude l’applicazione del principio di rotazione solo laddove si configuri una “sostanziale alterità qualitativa” della prestazione oggetto di affidamento (cfr. Consiglio di Stato sez. V, Sent. n. 8030/2020). Rimane quindi da definire cosa si intenda per “alterità qualitativa”. Nel documento sopracitato, ANCI rinvia saggiamente allo strumento della classificazione delle categorie merceologiche ovvero ad un raggruppamento di beni e /o servizi classificati secondo il sistema del “Common Procurement Vocabulary” (CPV), ossia il sistema di classificazione europeo per categorizzare l'oggetto dei contratti d'acquisto pubblici, sviluppata in ambito Eurostat, recepita anche da CONSIP per il MEPA e da altre PAD certificate. Il CPV si presenta con una struttura ad albero suddiviso in tre livelli via via più specifici: la divisione (rappresentata dalle prime due cifre); il gruppo (le prime tre cifre) e dalla classe (ovvero le prime quattro cifre del codice). Proprio quest’ultimo livello di suddivisione, la classe, sarebbe idoneo a delimitare categorie merceologiche diverse. Pertanto, prestazioni rientranti in codici CPV le cui prime 4 cifre non siano sovrapponibili, non appartengono alla medesima categoria di beni o servizi potendo, dunque la S.A. non applicare il principio di rotazione a detti affidamenti. Rispetto alla disciplina rappresentata dalle già menzionate linee guida ANAC n.4, l’art. 49 del Codice non ripropone alcun riferimento temporale (nelle soft law ANAC si parlava di “tre anni solari”) lasciando intendere che l’operatore economico uscente debba difatti “saltare un turno” prima di poter ricevere un affidamento analogo dalla medesima Stazione Appaltante.
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