Qualificazione stazioni appaltanti: le indicazioni del MIT alle SA

Pubblicata la Circolare contenente orientamenti e indicazioni operative per la qualificazione delle stazioni appaltanti ai sensi del d.Lgs. n. 36/2023

di Redazione tecnica - 22/11/2024

Le indicazioni alle Stazioni Appaltanti

Nella Circolare, il MIT ribadisce che le SA sono tenute a qualificarsi in ogni caso, anche a un livello minimo, e compiere ogni sforzo in tale senso, tenuto conto che i requisiti a tale scopo previsti sono funzionali ad un migliore andamento tecnico-amministrativo dell’intero ciclo di vita delle procedure di appalto.

Da qui l’invito a:

  • verificare periodicamente la propria posizione rispetto alla qualificazione, sia al fine, qualora non qualificate, di valutare l’eventuale raggiungimento del livello minimo di qualificazione, sia allo scopo di poter comprendere quali siano i fattori sui quali potere intervenire per ottenere almeno il livello minimo di qualificazione;
  • effettuare periodicamente simulazioni, avvalendosi dell’applicativo dell’ANAC dedicato alla qualificazione;
  • comunicare ad ANAC i comparti produttivi per i quali maggiormente è richiesto l’ausilio di enti appaltanti qualificati, così da rendere previamente conoscibile l’elenco delle stazioni appaltanti (ausiliarie) qualificate per settore produttivo;
  • utilizzare tutti gli strumenti già disponibili a legislazione vigente per agevolare e velocizzare la propria qualificazione e aggregazione;
  •  utilizzare centrali di committenza, in particolare per gli enti che:
    • non hanno proceduto alla qualificazione, invece di utilizzare procedure di affidamento
    • hanno problemi di ritardo di pagamento o hanno problemi con il trasferimento di fondi del livello centrale;
  • utilizzare reti di stazione appaltanti specializzate per materia e oggetto contrattuale, anche in relazione alla classificazione del Common Procurement Vocabulary (CPV), che siano chiaramente identificabili in relazione ad eventuali professionalizzazioni per materia, riferibili specificamente a determinati comparti e settori produttivi o merceologici;
  • “professionalizzare”, il proprio personale mediante il ricorso, anche ove non obbligatorio, all’ausilio di stazioni appaltanti qualificate o di centrali di committenza;
  • adoperarsi per favorire la costituzione di reti, contenendo così i costi e i tempi occorrenti per finalizzare gli affidamenti e assicurando anche adeguata pubblicità alle stesse forme di collaborazione e di reti, istituite fra enti qualificati nell’ambito di un determinato territorio.
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