Quando l’assicurazione non copre il tecnico: la Cassazione rimescola le carte
Se la compagnia rifiuta la copertura, il giudice potrà intervenire: professionisti più tutelati in caso di contenzioso
Cosa ha stabilito la Cassazione e perché è importante per i professionisti
Con l’Ordinanza n. 6490/2024, la Corte di Cassazione è intervenuta proprio su questi meccanismi, cercando di ristabilire un minimo di equilibrio tra le parti.
La Corte ha confermato che il momento che fa scattare l’operatività dell’assicurazione è la ricezione della richiesta risarcitoria (claims made), e non il momento in cui si è verificato il danno. Tuttavia, ha aggiunto che questa clausola – se usata in modo rigido – rischia di limitare troppo la tutela del professionista, rendendo la polizza inefficace nella pratica.
Secondo i giudici, il contratto assicurativo deve tenere conto delle reali esigenze delle parti. Da un lato, l’interesse dell’assicurato a tutelarsi dai rischi legati alla propria attività. Dall’altro, l’interesse della compagnia a vendere un servizio assicurativo ben definito.
Quando le clausole limitative – come quelle che escludono la copertura in caso di cambio compagnia o denuncia fuori tempo – stravolgono questo equilibrio, esse possono essere considerate nulle. La Cassazione chiarisce che è possibile sostituire tali clausole con altre più equilibrate, applicando l’articolo 1419 del Codice Civile, che prevede proprio la sostituzione automatica delle clausole nulle con altre compatibili con la volontà contrattuale delle parti.
IL NOTIZIOMETRO