Revisione Codice Appalti: le proposte dell’ANAC
Dal ruolo dell'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) alle proposte di modifica al D.Lgs. n. 36/2023 (Codice dei contratti)
Nel primo anno di applicazione del nuovo Codice Appalti (D.Lgs. n. 36/2023), divenuto efficace il 1° luglio 2023, sono emerse alcune criticità della nuova disciplina, riassunte dall’ANAC in un recente documento.
Il ruolo dell'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC)
La normativa attribuisce all'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), un potere di vigilanza e di controllo sui contratti pubblici, anche al fine di prevenire e contrastare la illegalità e la corruzione.
Tra i poteri dell’ANAC è previsto espressamente anche il potere di formulare al Governo proposte in ordine alle modifiche occorrenti in relazione alla normativa vigente di settore.
L’Anac ha, quindi, provveduto ad individuare (anche su segnalazione di numerosi stakeholder) le criticità applicative del nuovo Codice, per segnalarle al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed alla Cabina di regia per il Codice dei contratti pubblici.
Le criticità e le relative proposte di emendamento del Codice sono state inserite in una tabella, pubblicata sul sito web di ANAC in data 27 luglio 2024 e oggetto di una nota di rettifica del 2 agosto 2024.
Il documento contiene tre sezioni:
- Sezione I: modifiche sostanziali;
- Sezione II: criticità interpretative;
- Sezione III: disallineamento testuale.
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