Revisione Codice Appalti: le proposte dell’ANAC
Dal ruolo dell'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) alle proposte di modifica al D.Lgs. n. 36/2023 (Codice dei contratti)
Alcune modifiche sostanziali “innovative”
Accanto alle proposte di emendamento innanzi indicate, che potevano, forse, ritenersi prevedibili, vi sono altre indicazioni dell’Anac che suscitano maggiore stupore e sollevano diversi interrogativi sulle conseguenze che deriverebbero dal loro recepimento.
Si tratta, ad esempio, della proposta di sostituire la figura dell’amministratore di fatto, introdotta ex novo dal legislatore all’art. 94 del Codice, con la figura del c.d. “titolare effettivo”, definita dal D.Lgs. n. 231/2007 (Decreto Antiriciclaggio). Secondo l’Anac, infatti, la figura dell’amministratore di fatto non avrebbe una precisa connotazione giuridica. Ci si chiede, però, se, di conseguenza, non sarebbe opportuna una reintroduzione dei “soggetti cessati” dalla carica nell'anno antecedente la data di pubblicazione del bando di gara, i quali, ora, in caso di continuazione dell’attività gestoria, rientrano proprio nella figura dell’amministratore di fatto.
Peraltro, alcune delle modifiche sostanziali proposte dall’Anac sembrano volte a irrigidire la disciplina normativa, in controtendenza rispetto al principio di “fiducia” nell’azione amministrativa sancito dall’art. 2 del Codice.
Si fa riferimento, ad esempio, alle seguenti proposte:
- la proposta di ANAC di prevedere per tutti i contratti in house, l’obbligo di motivazione “qualificata” e “anticipata”, che deve essere contenuta nella deliberazione di affidamento in house dell’attività;
- la proposta di circoscrivere l’ambito applicativo dell’appalto integrato ad ipotesi predeterminate, introducendo eventualmente limitazioni in funzione della tipologia di opera da realizzare o del valore economico dei lavori;
- l’idea di introdurre meccanismi di rafforzamento del principio di rotazione di cui all’articolo 49 del Codice;
- la proposta di ridurre le soglie per l’affidamento diretto al fine di stimolare il confronto competitivo.
In senso restrittivo anche la proposta di reintrodurre il divieto di partecipare a più di un consorzio stabile.
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