Revisione Codice Appalti: le proposte dell’ANAC
Dal ruolo dell'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) alle proposte di modifica al D.Lgs. n. 36/2023 (Codice dei contratti)
Considerazioni conclusive
La materia dei contratti pubblici resta una disciplina complicata e molto tecnica. Il legislatore, con il codice del 2023, ha senz’altro fatto uno sforzo di semplificazione e razionalizzazione della normativa, ma alcuni aggiustamenti sono senz’altro necessari.
È pregevole il contributo dell’Autorità con la redazione di questo documento sulle modifiche al Codice; tuttavia, vi sono ulteriori criticità che si sarebbero potute evidenziare.
Ci riferiamo, ad esempio, alle problematicità connesse alla digitalizzazione, alla pubblicità legale e all'effettiva conoscibilità della documentazione di gara, alle difficoltà riscontrate dagli operatori per la presenza di numerose e diversificate piattaforme informatiche, alle incertezze ancora presenti sulla qualificazione dei consorzi.
C’è quindi da sperare che il Governo valuti attentamente tutte le proposte di emendamento del Codice, provenienti sia dall’Anac che dagli stakeholders, evitando invece, come ha fatto di recente, di introdurre nuove norme sugli appalti al di fuori del Codice (es. nuova causa di esclusione prevista dal D.L. 73/24).
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