Revisione prezzi negli appalti pubblici: possibile anche in diminuzione?

La conferma da ANAC: il meccanismo previsto dal DL Aiuti impone l’aggiornamento sulla base dei prezzari regionali anche in caso di costi inferiori

di Redazione tecnica - 24/02/2025

L’adeguamento dei prezzi negli appalti pubblici non è un meccanismo unidirezionale. Se la normativa emergenziale introdotta dal decreto-legge n. 50/2022 (Decreto Aiuti) ha reso obbligatoria la revisione in aumento per far fronte alle fluttuazioni dei costi dei materiali da costruzione, la stessa disciplina si applica anche qualora dai prezzari aggiornati emergano valori inferiori rispetto a quelli contrattuali.

Adeguamento prezzi: principio vale anche in diminuzione?

La conferma arriva da ANAC con il parere di funzione consultiva del 12 febbraio 2025, n. 4 con il quale l’Autorità ha chiarito, facendo seguito al quesito di un’amministrazione comunale circa la possibilità di applicare riduzioni agli importi contrattuali in sede di verifica della contabilità finale.

ANAC sottolinea come il meccanismo revisionale previsto dall’art. 26 del D.L. n. 50/2022, convertito dalla legge n. 91/2022, imponga l’aggiornamento dei prezzi sulla base dei prezzari regionali, senza limitarsi a riconoscere incrementi a favore delle imprese appaltatrici, in quanto opera anche in caso di riduzione dei prezzi. L’adeguamento non modifica le pattuizioni originarie del contratto, ma assicura un riequilibrio economico secondo le mutate condizioni del mercato.

L’obbligo di applicazione della revisione è stato confermato anche dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con il parere del supporto giuridico n. 1575/2022, nel quale è stato esplicitato che l’adeguamento prezzi deve essere effettuato sempre, sia in aumento che in diminuzione, indipendentemente da eventuali richieste dell’appaltatore.

 

© Riproduzione riservata

Documenti Allegati