Scadenza bonus edilizi e Superbonus: lo sprint finale dipende anche dalle finiture
Un controllo dei capitolati permette di identificare quali soluzioni tecniche possono velocizzare i lavori per non perdere le occasioni di risparmio fiscale che stanno per scadere
Come modificare il progetto
Dal punto di vista tecnico-fiscale, la strada appena illustrata risulta essere ben praticabile, purché venga poi apportata una variante alla CILAS (il titolo edilizio che abilita i lavori Superbonus), che dovrà però essere opportunamente valutata di volta in volta nei singoli casi concreti, per accertarsi che non si verifichino intoppi.
Infatti, realizzare opere diverse da quelle previste nei progetti è consentito, ma la variante della CILAS può avvenire solo alla fine dei lavori, aprendo alcuni dubbi su come produrre correttamente le asseverazioni nelle fasi intermedie, vale a dire quando si emettono i SAL (stato avanzamento lavori) che certificano il lato contabile e tecnico della parte di lavori realizzata fino a un dato momento. Ciò perché, almeno secondo un’interpretazione rigida della normativa, quando si rilascia un’asseverazione, l’operazione deve avvenire con riferimento alle opere previste in progetto, non astrattamente regolarizzabili in futuro, perché la disciplina dei bonus edilizi fa sempre riferimento ai “progetti”. L’art. 119 co. 13-bis del DL 34/2020, ad esempio, specifica che “l’asseverazione rilasciata dal tecnico abilitato attesta i requisiti tecnici sulla base del progetto e dell’effettiva realizzazione”.
Tuttavia, vi è anche lo spazio per considerare valida un’interpretazione più “estesa”, soprattutto se si considera che una fase della procedura telematica per caricare l’asseverazione sul portale ENEA prevede la possibilità di indicare se sono state realizzate “varianti in corso d’opera”.
IL NOTIZIOMETRO