Servizi di architettura e ingegneria: per il TAR Campania equo compenso derogabile
Secondo il TAR, il Codice dei contratti contiene meccanismi per evitare che le prestazioni professionali siano rese a prezzi incongrui, consentendo l’affidamento a prezzi più competitivi
La verifica di anomalia dell’offerta e l’equo compenso
Sull’applicabilità “operativa” dell’equo compenso, il TAR Campania afferma di non ignorare le recenti pronunce del TAR Veneto e TAR Lazio citate. Secondo i giudici campani, però, entrambe le pronunce richiamate postulano l’estromissione di simili offerte economiche non già - come richiesto nel ricorso - a monte, bensì a valle della relativa verifica di anomalia.
Secondo il TAR Campania, è solo all’esito della verifica di anomalia che si rende compiutamente e concretamente apprezzabile, entro il contesto complessivo dell’offerta economica scrutinata, la voce corrispondente alle remunerazioni spettanti ai professionisti incaricati dall’impresa concorrente, la cui esatta entità andrà, in tale appropriata sede, rapportata ai parametri tabellari vigenti.
Ciò premesso, il TAR Campania (seguendo il ragionamento di ANAC) conferma che la predicata eterointegrazione della disciplina di gara con quella sull’equo compenso professionale sconterebbe i limiti intrinseci ed estrinseci di compatibilità o sovrapponibilità dei due impianti normativi (D.Lgs. n. 36/2023 e Legge n. 49/2023), che incidono su campi di materie e rispondono a finalità tra loro non perfettamente coincidenti ed omogenee.
Documenti Allegati
Sentenza TAR Campania 16 luglio 2024, n. 1494IL NOTIZIOMETRO