Servizi di architettura e ingegneria: per il TAR Campania equo compenso derogabile
Secondo il TAR, il Codice dei contratti contiene meccanismi per evitare che le prestazioni professionali siano rese a prezzi incongrui, consentendo l’affidamento a prezzi più competitivi
Le conclusioni del TAR
Concludendo, dunque, il TAR afferma che la specialità del sistema dei contratti pubblici impedisce la cristallizzazione dei compensi professionali tramite la eterointegrazione automatica delle disposizioni di cui alla Legge n. 49/2023. Secondo i giudici, le disposizioni sull’equo compenso dovrebbero essere considerate come principi direttivi cui la stazione appaltante deve indefettibilmente improntare la propria valutazione di congruità dell’offerta provvisoriamente aggiudicataria.
Tesi che (sempre secondo il TAR) sarebbe confermata dal contenuto dell’art. 8, comma 2, del Codice dei contratti che, pur stabilendo che “la pubblica amministrazione garantisce comunque l’applicazione del principio dell’equo compenso”, d’altro lato, ammette, sia pure “in casi eccezionali e previa adeguata motivazione”, perfino “prestazioni d’opera intellettuale (…) rese dai professionisti gratuitamente”.
Documenti Allegati
Sentenza TAR Campania 16 luglio 2024, n. 1494IL NOTIZIOMETRO