Servizi tecnici e Codice Appalti: le norme da cambiare a tutela dei professionisti
Confprofessioni interviene in Audizione sulle Risoluzioni dedicate alla revisione del nuovo Codice dei Contratti. Diverse le modifiche proposte
Equo compenso, subappalto, requisiti degli OE, livelli di progettazione. C’è questo e tanto altro nel documento di Confprofessioni, audita in VIII Commissione Ambiente alla Camera, nelli’ambito della discussione sulle Risoluzioni per le modifiche al Codice dei Contratti Pubblici 7-00220 Mazzetti , 7-00229 Manes, 7-00234 Santillo e 7-00247 Milani.
Equo Compenso e servizi tecnici: le proposte di Confprofessioni per il Codice dei Contratti
Sulle possibili correzioni al D.Lgs. n. 36/2023, il presidente della Confederazione, dott. Gaetano Stella, ha espresso un generale apprezzamento sulle risoluzioni, “che mirano a fornire dei chiarimenti ai dubbi interpretativi emersi, in sede applicativa, dopo il primo anno di vita del nuovo Codice, e possono rappresentare un’ottima base di partenza in vista di un possibile decreto correttivo e integrativo”.
Un argomento che sta a cuore alla Confederazione, tra i partecipanti al tavolo tecnico di consultazione che si è insediato lo scorso 1° luglio presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sfociato nella “consultazione digitale”, con cui ogni operatore e associazione invitato ha potuto inviare il proprio contributo di idee e proposte per l’elaborazione di un eventuale provvedimento migliorativo del testo.
Continua Stella: “Il Codice dei contratti pubblici rappresenta l’infrastruttura normativa sulla quale trovano attuazione le opere pubbliche e il nostro Paese non può permettersi disfunzioni derivanti dalle imperfezioni di questa impalcatura o scelte che implichino complicazioni nella realizzazione delle opere. Fino ad oggi il recepimento delle direttive europee in tema di contratti pubblici ha consentito all’Italia di ridurre drasticamente l’opacità e i fenomeni di corruzione che avevano caratterizzato i lavori pubblici nel recente passato. La leale concorrenza è quindi diventato il “metodo” per il conseguimento di risultati oggettivi e verificabili. Nella trama del Codice vi è lo sforzo per trovare un equilibrio tra esigenze a volte contrapposte, come la semplificazione delle procedure e la celerità dell’affidamento e dell’esecuzione dell’opera rispetto alla necessità di trasparenza, che hanno creato tanti problemi per lo sviluppo del settore".
"Al contempo – conclude Stella nel suo intervento introduttivo - condividiamo l’obiettivo delle risoluzioni oggetto di esame, di apportare correttivi mirati al Codice, al fine di garantire migliori risultati nella progettazione ed esecuzione delle opere pubbliche ed una maggiore concorrenza sul libero mercato”.
Dopo avere esaminato singolarmente le risoluzioni, Confprofessioni ha riportato quindi l’attenzione su alcuni profili ritenuti altrettanto meritevoli di interventi, per tutelare al massimo la qualità del progetto ed il suo controllo durante tutte le fasi: programmazione, progettazione ed esecuzione.
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