Servizi tecnici e Codice Appalti: le norme da cambiare a tutela dei professionisti
Confprofessioni interviene in Audizione sulle Risoluzioni dedicate alla revisione del nuovo Codice dei Contratti. Diverse le modifiche proposte
Appalto integrato
Ricorda Confprofessioni che l’art. 59 del d.Lgs. n. 50/2016 vietava in toto il ricorso a tale tipologia di affidamento, anche a seguito della precedente applicazione della legge 109/94 che aveva portato ad allungamenti dei tempi di esecuzione e a maggiorazione dei costi complessivi delle opere. Il comma 2 non circoscrive in modo chiaro l’ambito di applicazione dell’appalto integrato lasciando alla stazione appaltante la motivazione della scelta semplicemente “con riferimento alle esigenze tecniche, tenendo sempre conto del rischio di eventuali scostamenti di costo nella fase esecutiva rispetto a quanto contrattualmente previsto”.
Sulla base di quanto scritto da ANAC nel suo rapporto del 2023 al Parlamento, ed al fine di limitare la sua applicazione alle opere dove ci possano essere peculiarità e vantaggi, Confprofessioni suggerisce di prevedere che l’affidamento di un contratto avente ad oggetto sia la progettazione esecutiva sia l’esecuzione dei lavori, sia motivato “in ragione dell’elevato contenuto tecnologico delle opere da eseguire e alle esigenze di innovazione integrata tra progettazione”.
Inoltre è necessario introdurre limiti agli aumenti di costi nella fase esecutiva, tenuto conto delle disfunzioni frequentemente riscontrate negli appalti integrati in termini di incrementi di costo e varianti.
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