Servizi tecnici e Codice Appalti: le norme da cambiare a tutela dei professionisti
Confprofessioni interviene in Audizione sulle Risoluzioni dedicate alla revisione del nuovo Codice dei Contratti. Diverse le modifiche proposte
Requisiti tecnico economici
In tema di gare, Confprofessioni evidenzia la necessità di ampliare temporalmente i requisiti tecnico economici previsti per gli appalti di servizi ingegneria e architettura, di cui al comma 11, dell’art. 100. “Le statistiche dimostrano come il limite dei tre anni circoscriva fortemente la partecipazione a gran parte dei liberi professionisti. Va tenuto conto infatti che i servizi di ingegneria e architettura siano caratterizzati da tempistiche significativamente più ampie di quelle indicate, anche a causa dei tempi di approvazione delle opere da parte delle stazioni appaltanti. Tale limitazione imposta non comporta alcun vantaggio alla qualità dell’offerta, mentre invece ne limita la concorrenza a svantaggio dell’ente appaltante”.
Pertanto all’interno del comma 11, Confprofessioni propone di modificare la parte relativa al fatturato da “maturato nel triennio precedente” a “maturato nei migliori tre dei cinque anni precedenti” in modo da tener conto anche eventi anormali che possano causare drastici cali di fatturato (come avvenuto durante la pandemia); mentre la parte relativa alla capacità tecnica e professionale andrebbe modificata da “triennio” a “dieci anni”, per permette di valutare un curriculum professionale e consentire l’inserimento di servizi tecnici iniziati e completati con le naturali tempistiche, aumentando così la concorrenza e favorendo anche la partecipazione da parte dei giovani professionisti.
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