Stato legittimo, cambio di destinazione d’uso e autorizzazione paesaggistica: interviene il Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato chiarisce le modalità di definizione dello stato legittimo nel caso di assenza del titolo edilizio integrale originario e la legittimità di un cambio di destinazione d’uso in sanatoria

di Gianluca Oreto - 19/09/2024

Il caso

Il caso oggetto della sentenza riguarda il ricorso presentato per l’annullamento di una decisione di primo grado e la conseguente riforma dell’operato della P.A. che aveva accolto una richiesta di SCIA in sanatoria per cambio di destinazione d’uso finalizzato a destinare alcuni locali (cantina e piano terra) al commercio (bar-tabacchi).

Nel caso di specie, il controinteressato aveva:

  • prima presentato una SCIA per la realizzazione d’interventi di manutenzione straordinaria con divisione e mutamento di destinazione d’uso di una parte del fabbricato di proprietà;
  • poi presentato una SCIA per dare avvio all’attività commerciale;
  • infine chiesto e ottenuto l’accertamento di compatibilità paesaggistica, previo parere favorevole della Soprintendenza, e il permesso di costruire in sanatoria per il cambio di destinazione d’uso del locale adibito ad attività commerciale di bar-tabacchi.

Il ricorso è stato presentato dal titolare di un bar nelle vicinanze che ha chiesto al Comune di revocare in autotutela la prima SCIA. Richiesta che è stata respinta prima dal Comune stesso e poi dal TAR.

In particolare, il Tribunale di primo grado ha giudicato infondata la tesi della ricorrente circa l’illiceità urbanistica del locale, prima destinato a deposito e ora ad attività commerciale, ritenendolo legittimato dalla prima licenza edilizia; inoltre, ha considerato sanabile il mutamento di destinazione d’uso del locale in quanto non ha comportato alcuna modifica strutturale né alcun aumento di superficie e/o volume.

In appello, il ricorrente ha contestato che diversamente da quanto ritenuto dal TAR:

  • non sia stata fornita alcuna valida prova della pregressa legittimità dei locali, dato che la relativa licenza non è mai stata rinvenuta negli archivi comunali;
  • il cambio di destinazione dei locali da deposito e cantina a bar-tabacchi ha determinato un aumento di superficie utile, dunque non potrebbe essere sanato né sotto il profilo edilizio, né sotto quello paesaggistico.
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