Superbonus e Bonus barriere architettoniche: quando lo Stato diventa un nemico
Con la conferma del Decreto Superbonus, si spengono le speranze del comparto edile per una soluzione agli annosi problemi derivanti dal blocco della cessione del credito
Decreto Rilancio: la prima fase
Chi dimentica è complice. L’ormai noto “Decreto Rilancio” approda in Gazzetta Ufficiale il 19 maggio 2020 in pieno periodo pandemico. Il particolare momento di crisi economica, sanitaria e sociale può giustificare i parecchi errori di formulazione delle regole stabilite per il superbonus e per il meccanismo di cessione?
Diamine, assolutamente no!
Tralasciamo le incongruenze, mancanze e imprecisioni riguardanti proprio la detrazione fiscale del 110% e tralasciamo pure che questa misura è stata prevista con un Decreto Legge che ha costretto il comparto delle costruzioni ad una estenuante attesa di 139 giorni prima di vedere completato il quadro normativo (con i due Decreti del MiSE arrivati in Gazzetta Ufficiale il 5 ottobre 2020).
L’errore più grande ed imperdonabile del Governo Conte II (e del relativo Parlamento) è stato commesso sul meccanismo delle opzioni alternative, disegnato senza aver minimamente idea del contesto in cui sarebbe stato applicato. Sconto in fattura e cessione del credito sono stati previsti senza neanche aver definito i controlli dell’Agenzia delle Entrate, arrivati solo a novembre 2021 con il Decreto-Legge 11 novembre 2021, n. 157 (Decreto anti-frode), in cui contenuti sono stati poi abrogati e rimessi nella Legge 30 dicembre 2021, n. 234 (Legge di Bilancio 2022).
Con un anno e mezzo di ritardo, il legislatore (siamo già al Governo Draghi) si è reso conto che andavano previste delle misure di contrasto alle frodi in materia di cessioni dei crediti e rafforzati i controlli preventivi dell’Agenzia delle Entrate.
Ma non solo.
L’aspetto più devastante era contenuto nell’art. 121, comma 2 del Decreto Rilancio che in prima battuta, fino al Decreto Antifrode, ha consentito la circolazione dei crediti anche per le detrazioni fiscali senza alcun controllo (come il bonus facciate). Questo è stato certamente l’errore più grande del primo legislatore che ha messo a punto il meccanismo delle opzioni alternative.
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