Superbonus e bonus edilizi: detrazione in dichiarazione delle spese 2022 e 2023
L’esperto risponde sulle possibilità di integrare il Modello 730/2024 per l’inserimento delle spese relative al superbonus e agli altri bonus edilizi
Come funziona per il superbonus
Nell’ambito superbonus l’errore può capitare, ad esempio, quando il primo o unico Stato di Avanzamento Lavori non si è ancora raggiunto con la conseguenza che le spese sostenute nel 2023 non vengono ancora asseverate dai tecnici (si ricorda che l’asseverazione deve essere presentata entro 90 giorni dalla conclusione dei lavori). Ciò comporta che la spesa, per esempio, dei ponteggi relativa ad una fattura pagata nel 2023 non può essere portata in detrazione relativamente ad una sola tipologia di intervento perché spesso coinvolge più interventi previsti dal progetto, come la riduzione del rischio sismico e l’isolamento termico. In attesa dell’asseverazione che certifichi quale parte di spesa è computata all’uno e all’altro intervento sulla base del computo metrico a SAL e in assenza di un preciso quadro economico a consuntivo che indichi con esattezza gli importi, il contribuente potrebbe rischiare di inserire nei righi sopra menzionati una spesa in eccesso per un intervento e in difetto per un altro.
Le dichiarazioni correttive o integrative serviranno a sanare l’errore che, nel caso del superbonus con aliquota di detrazione al 110%, è ininfluente per il calcolo dell’importo rimborsabile, ma lo è in caso di utilizzo di altri bonus ordinari. Nell’esempio fatto, le spese sostenute nel 2023 per gli interventi di riduzione del rischio sismico hanno aliquote di detrazione che vanno dal 50% all’85% ripartite in 5 anni, mentre le spese sostenute nel 2023 per interventi di isolamento termico hanno generalmente un’aliquota di detrazione del 65% ripartita in dieci anni. Di conseguenza, l’imputazione di una maggiore spesa al primo comporta un maggior rimborso che dovrà essere restituito in caso di rettifica.
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