Superbonus: cessione nuda proprietà e plusvalenza
In che modo calcolare la plusvalenza nel caso della cessione di nuda proprietà di un immobile oggetto di interventi di superbonus?
Da alcuni anni si assiste ad un aumento delle compravendite della sola nuda proprietà degli immobili. Secondo gli analisti del settore immobiliare, sembra che la fattispecie, per quanto riguarda i cedenti, sia un effetto indotto di una serie di concause: diminuzione delle disponibilità finanziarie dei proprietari a causa degli effetti inflazionistici; disinteresse dei futuri eredi al mantenimento dell’immobile una volta ereditato; necessità di avere liquidità per aiutare i figli o per saldare debiti onerosi a lunga scadenza. Gli acquirenti, invece, si avvicinano sempre più a questa scelta considerata come una delle migliori forme d’investimento a lungo termine.
La compravendita della nuda proprietà
La compravendita della nuda proprietà, in effetti, è una scelta interessante. Per il venditore, che, messe da parte le motivazioni affettive, monetizza il proprio investimento immobiliare restandone in possesso fino al passaggio a miglior vita (diritto di usufrutto). Per il compratore, che acquista ad un prezzo conveniente un immobile di cui non ha necessità di utilizzare nell’immediatezza e che aumenta di valore in virtù di due variabili, una certa (l’aumento dell’età dell’usufruttuario) e una probabile (prezzo di mercato).
Per quanto riguarda le spese di manutenzione, sono a carico dell'usufruttuario tutte le spese relative alla custodia, all'amministrazione e alla manutenzione ordinaria dell’immobile; così pure devono essere sostenute dall'usufruttuario le riparazioni straordinarie, rese necessarie dall'inadempimento degli obblighi di ordinaria manutenzione (art. 1004 del c.c.). Le riparazioni straordinarie, invece, sono a carico del proprietario.
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