Superbonus: cessione nuda proprietà e plusvalenza

In che modo calcolare la plusvalenza nel caso della cessione di nuda proprietà di un immobile oggetto di interventi di superbonus?

di Luciano Ficarelli - 11/09/2024

Da alcuni anni si assiste ad un aumento delle compravendite della sola nuda proprietà degli immobili. Secondo gli analisti del settore immobiliare, sembra che la fattispecie, per quanto riguarda i cedenti, sia un effetto indotto di una serie di concause: diminuzione delle disponibilità finanziarie dei proprietari a causa degli effetti inflazionistici; disinteresse dei futuri eredi al mantenimento dell’immobile una volta ereditato; necessità di avere liquidità per aiutare i figli o per saldare debiti onerosi a lunga scadenza. Gli acquirenti, invece, si avvicinano sempre più a questa scelta considerata come una delle migliori forme d’investimento a lungo termine.

La compravendita della nuda proprietà

La compravendita della nuda proprietà, in effetti, è una scelta interessante. Per il venditore, che, messe da parte le motivazioni affettive, monetizza il proprio investimento immobiliare restandone in possesso fino al passaggio a miglior vita (diritto di usufrutto). Per il compratore, che acquista ad un prezzo conveniente un immobile di cui non ha necessità di utilizzare nell’immediatezza e che aumenta di valore in virtù di due variabili, una certa (l’aumento dell’età dell’usufruttuario) e una probabile (prezzo di mercato).

Per quanto riguarda le spese di manutenzione, sono a carico dell'usufruttuario tutte le spese relative alla custodia, all'amministrazione e alla manutenzione ordinaria dell’immobile; così pure devono essere sostenute dall'usufruttuario le riparazioni straordinarie, rese necessarie dall'inadempimento degli obblighi di ordinaria manutenzione (art. 1004 del c.c.). Le riparazioni straordinarie, invece, sono a carico del proprietario.

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