Superbonus e controllo delle variazioni catastali: ecco come fare
Non tutti rischiano di essere sanzionati, poiché in certi casi la variazione catastale non serve. Comprendere quando, però, non è un’operazione semplice, soprattutto in ambito condominiale
Le difficoltà che ne derivano
Evidentemente, fare queste valutazioni è tutt’altro che un’operazione da poco. Soprattutto nelle realtà condominiali, in particolare, c’è da aspettarsi che le lettere di compliance produrranno interessanti effetti. Innanzitutto perché si tratta di situazioni in cui le analisi andranno svolte caso per caso, in riferimento a ogni singola unità immobiliare presente nell’edificio. In secondo luogo, perché in tali contesti solitamente ci si è affidati a dei General Contractor per la gestione dell’intera pratica inerente al Superbonus, imprese che nei loro “contratti tipo” hanno garantito il raggiungimento degli obiettivi prestazionali derivanti dalle opere di efficientamento strutturale o energetico, ma senza mai prevedere esplicitamente l’eventuale aggiornamento catastale.
Insomma, anche nella migliore delle ipotesi, vale a dire quando le opere realizzate ricadono nella categoria dei “casi certi” sopra illustrati, non è detto che la pratica sia stata gestita con un livello di dettaglio tale da aver rispettato l’obbligo di variazione catastale, dato che l’attenzione è stata piuttosto focalizzata sul fine di realizzare le opere “per tempo”, in modo tale da ottenere il Superbonus.
A cura di Cristian
Angeli
ingegnere esperto di agevolazioni fiscali applicate
all’edilizia
www.cristianangeli.it
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