Superbonus, detrazione diretta e cessione del credito: nuova risposta del Fisco
L’Agenzia delle Entrate chiarisce l’ambito di applicazione della norma che consente la ripartizione in 10 anni del superbonus per gli interventi del 2022
Lo spalmacrediti
Dopo aver ricordato la citata disposizione di cui all’art. 2 del D.L. n. 11/2023, il Fisco ha voluto ricordare anche il contenuto della relazione tecnica allegata a questo provvedimento in cui si scrive:
“La disposizione di cui all'articolo 2 comma 3sexies, cpv. 8quinquies prevede che, nell'ambito della disciplina sulla detrazione di cui all'art. 119 del DL 34/2020 (c.d. superbonus) per le spese sostenute nel 2022, il beneficio fiscale può essere ripartito in dieci anni in luogo degli attuali quattro anni a partire dal periodo d'imposta 2023. Si prevede, inoltre, che l'opzione, irrevocabile, sia esercitata nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d'imposta 2023 e a condizione che la rata di detrazione relativa al periodo d'imposta 2022 non sia indicata nella relativa dichiarazione dei redditi...”.
Già con la circolare n. 13/E del 13 giugno 2023 l’Agenzia delle Entrate aveva chiarito (paragrafo 1.5):
“La ripartizione su un periodo più ampio ha la finalità di agevolare la fruizione della detrazione, evitando possibili situazioni di “incapienza fiscale” (nelle quali l'imposta lorda è inferiore all'ammontare della detrazione in questione). L'opzione deve essere esercitata nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d'imposta 2023 ed è irrevocabile. La predetta opzione è esercitabile a condizione che la spesa relativa al periodo d'imposta 2022, per la quale, secondo le regole ordinarie, il contribuente avrebbe dovuto fruire della prima delle quattro quote di detrazione di pari importo, non sia stata indicata nella relativa dichiarazione dei redditi (modello dichiarativo 730/2023 o Redditi 2023)”.
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