Superbonus: la fine inesorabile nei numeri ENEA
Dopo un dicembre di fuochi d’artificio gli ultimi 2 report Enea confermano la fine del superbonus
È davvero finita l’era del Superbonus? I numeri diffusi da ENEA parlano chiaro. E lo fanno in una fase di transizione in cui sembrerebbe (ma il condizionale resta d’obbligo) che il Parlamento italiano abbia finalmente iniziato a prendere coscienza dell’impatto dei bonus edilizi e della necessità di avviare un serio progetto di riforma strutturale.
L’indagine conoscitiva della VIII Commissione Ambiente della Camera sull’impatto ambientale dei bonus edilizi ha evidenziato non solo gli errori del passato, ma anche le opportunità per il futuro: se correttamente impostati, gli incentivi edilizi possono essere molto più di un volano per la crescita economica. Possono diventare strumenti strategici per la riqualificazione del patrimonio edilizio e la transizione ecologica.
Ma qual è oggi la reale fotografia dello stato di avanzamento dei lavori e degli oneri per lo Stato legati alla misura più discussa degli ultimi anni? E, soprattutto, cosa ci dicono questi dati sul futuro dell’edilizia agevolata?
Il punto al 28 febbraio 2025: una fotografia quasi statica
La risposta arriva come sempre dai report mensili di ENEA sul Superecobonus, ovvero la misura riservata agli interventi di efficientamento energetico. Con la pubblicazione dei dati relativi a gennaio e febbraio 2025 – dopo un dicembre di difficile lettura, a cavallo tra le aliquote al 70% e al 65% – si consolida un quadro ormai entrato nella sua fase terminale.
Per comprendere appieno la portata del rallentamento, è utile confrontare i dati aggregati di gennaio-febbraio 2025 non solo con quelli di dicembre 2024, ma anche con lo stesso bimestre degli anni precedenti. L’analisi evidenzia una progressiva saturazione della misura e un crollo del tasso di crescita.
Nel primo bimestre 2025 il superbonus ha generato:
- 956 nuovi edifici interessati;
- 977.472.117,18 euro di investimenti (compreso le somme non ammesse a detrazione);
- 939.627.756,95 euro di investimenti ammessi a detrazione;
- 1.358.122.771,31 euro di investimenti per lavori conclusi ammessi a detrazione
- 1.083.637.726,91 euro di detrazioni maturate per i lavori conclusi.
Nella tabella seguente, i numeri degli stessi mesi del 2024, 2023 e 2022 (i dati Enea partono da agosto 2021):
Gennaio-Febbraio | |||
2024 | 2023 | 2022 | |
N. di edifici | 19.382 | 25.518 | 26.830 |
Totale investimenti (compreso le somme non ammesse a detrazione) | 8.937.542.063 | n.d. | n.d. |
Totale investimenti ammessi a detrazione | 8.876.034.032 | 6.029.474.019 | 4.940.160.208 |
Totale investimenti lavori conclusi ammessi a detrazione | 13.404.785.573 | 6.553.909.013 | 3.591.314.672 |
Detrazioni maturate per i lavori conclusi | 14.698.954.788 | 7.209.299.914 | 3.950.446.139 |
Numeri contenuti, che certificano un’attività residuale, legata quasi esclusivamente alla chiusura dei cantieri già avviati, anche e soprattutto in considerazione dell’ultimo paletto importo dall’ultima legge di Bilancio che ha concesso l’accesso al superbonus nel 2025 solo ai condomini con CILAS presentata entro il 15 ottobre 2024.
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