Superbonus e General Contractor: l’architetto ha diritto al compenso anche senza incarico formale

Secondo una recente sentenza la prova dell’avvenuto conferimento dell’incarico può essere data con ogni mezzo, anche tramite presunzioni

di Cristian Angeli - 24/03/2025

Il punto di vista del Tribunale

Il Tribunale di Reggio Emilia ha dato ragione all'architetto, condannando il condominio al pagamento della parcella. In merito alla questione dell’incarico, il giudice ha ribadito che, sebbene “incombe sul professionista la prova dell’avvenuto conferimento dell’incarico (ex multis C. 21522/19)”, è altrettanto vero che “la prova dell’avvenuto conferimento dell’incarico può essere data dall’attore con ogni mezzo, anche tramite presunzioni” (ex multis C. 3043/23; C. 1792/17). Il giudice ha, infatti, sottolineato che la sussistenza del rapporto negoziale tra il professionista e il committente può essere dedotta anche tramite fatti concludenti, ossia attraverso comportamenti che dimostrano l'esistenza dell’incarico, pur in assenza di un formale contratto scritto.

Nel caso di specie, il Tribunale ha osservato che le prestazioni professionali richieste dall'architetto riguardavano la redazione del progetto esecutivo per interventi di efficientamento energetico sul fabbricato condominiale. Tali prestazioni erano state effettivamente svolte nell'esclusivo interesse del condominio, come evidenziato dal fatto che riguardavano proprio l’immobile condominiale. A questo proposito, il giudice ha ritenuto che sussistesse una presunzione basata su “regole di ricorrenza statistica”, secondo la quale l'incarico fosse stato conferito dal condominio stesso, non essendo plausibile che l’architetto avesse agito di propria iniziativa.

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