Superbonus: Giorgetti cambia le regole retroattivamente?
Il Ministro dell’Economia Giorgetti ha anticipato una modifica normativa che obbligherà l’utilizzo del superbonus a 10 anni a partire dalle spese sostenute dall’1 gennaio 2024
Superbonus in 10 anni retroattivo
L’aspetto che sta facendo più discutere è quello relativo alla modifica dell’orizzonte temporale per l’utilizzo del superbonus. Ricordiamo, infatti, che proprio per incentivare l’acquisto dei crediti edilizi a seguito del meccanismo delle opzioni alternative di cui all’art. 121 del Decreto Rilancio, il legislatore aveva previsto la ripartizione del superbonus in 5 quote annuali di pari importo per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2021 e in 4 quote annuali di pari importo per le spese sostenuta dall’1 gennaio 2022 (fino al 31 dicembre 2025, anno in cui il superbonus terminerà ufficialmente).
Con il definitivo stop allo sconto in fattura e alla cessione del credito, già in vigore con il D.L. n. 39/2024, il Governo ha deciso di portare a 10 anni il periodo di utilizzo del superbonus. Non sarà, però, una opzione bensì un obbligo da applicare alle spese sostenute a partire dal “periodo di imposta” in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge in esame.
Ciò significa che, almeno dalle dichiarazioni del Ministro visto che, come anticipato, si dovrà attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di conversione, la ripartizione in 10 anni si applicherà retroattivamente a partire dalle spese sostenute dall’1 gennaio 2024. Un aspetto che sta allarmando operatori, committenti e soggetti acquirenti dei crediti.
Una disposizione probabilmente anticostituzionale che ha già ricevuto forti critiche dalle forze di opposizione, dall’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE), dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI), dagli Esodati del Superbonus e da tutti i soggetti interessati.
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