Superbonus in 10 anni, al Senato tanto rumore per nulla
Oggi il voto del Senato sul testo del disegno di legge di conversione del D.L. n. 39/2024 che metterà fine alle opzioni alternative e spalmerà il superbonus (ma non solo) in 10 anni
Potenziate le attività di controllo dei Comuni
L’art. 4-ter inserito dal Governo nel D.L. n. 39/2024 ha l’obiettivo di intensificare e potenziare l’attività di vigilanza e controllo degli enti comunali in relazione agli interventi di superbonus.
In particolare, ferme restando le ulteriori ipotesi di partecipazione dei Comuni all'accertamento dei tributi erariali previste ai sensi della normativa di riferimento, il competente ufficio comunale che, nell'ambito delle attività di vigilanza e di controllo previste dal d.P.R. n. 380/2001 (Testo Unico Edilizia), rilevi l'inesistenza, totale o parziale, degli interventi che accedono ai bonus, ne fornisce segnalazione qualificata agli uffici della Guardia di finanza e dell'Agenzia delle Entrate nella cui circoscrizione sono ubicati gli immobili oggetto della segnalazione.
Ai Comuni che effettuano le segnalazioni si applicano le disposizioni in materia di partecipazione dei Comuni al contrasto all'evasione fiscale di cui:
- all'articolo 1, comma 1, del decreto-legge 30 settembre 2005, n. 203, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248 -ovvero il riconoscimento di una quota pari al 33% delle maggiori somme relative a tributi statali riscosse a titolo definitivo nonché delle sanzioni civili applicate sui maggiori contributi riscossi a titolo definitivo;
- all'articolo 2, comma 10, lettera b), del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23 – che eleva al 50% la quota dei tributi statali riconosciuta ai comuni.
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