Superbonus e obbligo di comunicazione a Enea e al PNCS: una criticità

L’esperto risponde sulla necessità di comunicare i dati a Enea e al PNCS nel caso di CILAS inviata prima del 31 dicembre 2023 ma con lavori mai avviati

di Gianluca Oreto - 04/10/2024

La risposta al quesito

Fatta questa dovuta premessa, si può passare al quesito iniziale che riguarda un caso molto comune: quello delle CILAS “dormienti” mai attivate per l’assenza di imprese disponibili alla realizzazione dell’intervento.

In questo caso la CILAS è stata presentata prima del 31 dicembre 2023 e non è mai stato avviato alcun intervento. Il problema di comunicare i nuovi dati a Enea non si pone perché la norma dice che gli stessi vanno inviati con le stesse tempistiche previste per le asseverazioni del rispetto dei requisiti minimi e di congruità delle spese sostenute. Se queste ultime non si effettuano per assenza dell’intervento, vuol dire che non esiste una scadenza per la comunicazione dei nuovi dati.

Il problema, invece, si pone per il supersismabonus. La norma, infatti, dispone che la comunicazione si fa per i soggetti che entro il 31 dicembre 2023 hanno presentato la CILAS ed entro la stessa data non hanno concluso i lavori.

Il caso del nostro lettore è proprio questo: CILAS presentata entro il 31 dicembre 2023 e lavori mai completati (perché non avviati). La soluzione migliore (perché cautelativa) è procedere con l’archiviazione della CILAS (il costo è marginale, si pagano solo i diritti di segreteria).

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