Superbonus e Salva Casa: dubbi su una delle cause di decadenza dall’incentivo fiscale

Per la chiusura del cerchio e l’inserimento delle spese di superbonus all’interno della dichiarazione dei redditi occorre fare attenzione alle cause di decadenza e alle violazioni sostanziali

di Gianluca Oreto - 20/09/2024

Ultimi giorni per la presentazione della dichiarazione dei redditi. Entro il 30 settembre 2024, direttamente online o rivolgendosi a Centri di assistenza fiscale (Caf), professionisti abilitati o al sostituto d’imposta (il proprio datore di lavoro), sarà necessario inviare il modello 730 all’interno del quale dovranno essere inserite tutte le spese inerenti gli interventi di superbonus per i quali si richiede il credito maturato nel 2023.

Superbonus: la documentazione da conservare e presentare

Com’è noto, a prescindere dalla sua aliquota - che negli anni è progressivamente diminuita dal 110% al 70% e che nel 2025 andrà al 65% - a dalle sue forme di utilizzo (direttamente o tramite opzioni alternative, ovvero sconto in fattura e/o cessione del credito), la normativa che ha messo in piedi il superbonus (l’art. 119 del Decreto Legge n. 34/2020, c.d. Decreto Rilancio) ha previsto una serie di adempimenti e di documentazione da conservare/trasmettere.

Adempimenti e documentazione che, naturalmente, cambiano in funzione del soggetto che beneficia dell’agevolazione fiscale potenziata e della tipologia (superecobonus o supersismabonus).

Nel corso degli anni l’Agenzia delle Entrate e il Consiglio Nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili hanno fornito guide, circolari e check list, che è possibile utilizzare per verificare la correttezza della documentazione per l’utilizzo del superbonus, prima di trasmettere la dichiarazione dei redditi.

Una documentazione che è possibile sintetizzare nei seguenti punti:

  • proprietà dell’immobile – occorre avere certezza che il soggetto che ha sostenuto le spese rientri tra quelli previsti dall’Agenzia delle Entrate;
  • dati catastali dell’immobile;
  • abilitazioni amministrative;
  • comunicazioni, relazioni tecniche e asseverazioni;
  • fatture e bonifici parlanti;
  • polizza RC professionale del tecnico che sottoscrive le asseverazioni;
  • visto di conformità del commercialista.

Per una panoramica completa consigliamo la lettura della Circolare Agenzia delle Entrate 26 giugno 2023, n. 17/E.

© Riproduzione riservata