Terzo condono edilizio: il TAR sui limiti volumetrici

La distinta registrazione catastale o l’autonomia funzionale delle unità immobiliari in uno stesso edificio non escludono l'unitarietà della costruzione nel suo complesso

di Redazione tecnica - 28/02/2025

Plurime istanze di condono: è frazionamento artificioso

Il TAR ha chiarito che la prassi di suddividere un’unica costruzione in più unità immobiliari, al fine di rientrare nei limiti volumetrici previsti per il condono, rappresenta un frazionamento artificioso delle istanze di sanatoria.

Nel caso in esame, il diniego dell’Amministrazione è stato motivato dal superamento della volumetria massima condonabile, calcolata considerando l’intero edificio come un’unica costruzione.

In particolare, il giudice ha evidenziato che:

  • non è sufficiente dimostrare la distinta registrazione catastale o l’autonomia funzionale delle unità immobiliari per escludere l'unitarietà dell’edificio;
  • l’intervento edilizio va valutato nel suo complesso, considerando la volumetria totale dell’intero manufatto;
  • le singole domande di condono non possono essere considerate in modo isolato, se fanno riferimento a parti dello stesso fabbricato.

Il ricorso è stato quindi respinto: l’Amministrazione ha legittimamente respinto l’istanza di condono, collegabile alle altre presentate per la stessa costruzione e finalizzate a ottenere la sanatoria, nonostante il superamento dei limiti volumetrici imposti dalla normativa.

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