Testo Unico Edilizia: criticità e proposte per la rigenerazione urbana
L'intervento di Nicola Durante: la rigenerazione urbana incontra troppi limiti applicativi a causa della mancanza di disposizioni chiare nell'ordinamento attuale
Demoricostruzione: qualificazione interventi e titoli necessari
Ricorda Durante che il d.P.R. n. 380/2001 sottopone la demo-ricostruzione a titoli edilizi diversificati, a seconda dell’entità delle modifiche apportate rispetto all’edificio preesistente:
- l’intervento che mantiene inalterati sagoma, prospetti, sedime, caratteristiche planivolumetriche e tipologiche è riconducibile alla ristrutturazione “ricostruttiva” o “leggera” ex art. 3, comma 1, lett. d) e richiede la SCIA;
- l’intervento si qualifica come ristrutturazione edilizia “pesante”, soggetta a permesso di costruire ai sensi dell’art. 10, comma 1, lett. c), quando l’organismo ricostruito è in tutto o in parte diverso dal precedente per modifiche sulla volumetria complessiva, sulla sagoma o sui prospetti, purché queste siano di portata limitata e comunque riconducibili all’organismo preesistente;
- se, invece, le modifiche della volumetria complessiva, della sagoma o dei prospetti non sono di portata limitata, né sono riconducibili all’organismo preesistente, l’intervento si configura come nuova costruzione.
Il punto è che l’art. 3 comma 1, lett. d), circoscrive ai soli “interventi di ristrutturazione edilizia” la previsione di incrementi planovolumetrici “anche per promuovere interventi di rigenerazione urbana” con legge regionale o con gli strumenti urbanistici comunali.
Dunque, in via generale, questi incentivi non possono riguardare le ipotesi di demo-ricostruzione configurabili come nuova costruzione. Questo, ovviamente, rende ancora più indispensabile effettuare un chiaro distinguo sul quando l’intervento demo-ricostruttivo costituisca rigenerazione.
Inoltre, si palesa necessario verificare, a livello comunale, quale sia l’organo competente ad effettuare tale valutazione, che va identificato:
- a monte, in via generale ed astratta, nell’organo di indirizzo;
- a valle e nel caso concreto, nel dirigente che rilascia il titolo.
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