Testo Unico Edilizia e Salva Casa: cosa blocca la riforma?
La Legge n. 105/2024 di conversione del D.L. n. 69/2024 (Decreto Salva Casa) non ha ancora prodotto effetti tangibili. Per quale motivo? Proviamo a ragionarci
Casi particolari di sanatoria e sanatoria semplificata
Ultima criticità riguarda i nuovi articoli 34-ter e 36-bis che disciplinano rispettivamente:
- i “casi particolari di interventi eseguiti in parziale difformità dal titolo”;
- l’”Accertamento di conformità nelle ipotesi di parziali difformità e di variazioni essenziali”.
Nel primo caso, l’art. 34-bis prevede due diverse casistiche:
- le varianti “ante 77” non assentite;
- l’agibilità/abitabilità sanante.
In entrambe i casi, però, le disposizioni si scontrano con alcune problematiche operative. Relativamente alle varianti ante 77 rileviamo:
- l’assenza di una modulistica che possa guidare gli operatori;
- l'”interesse pubblico concreto e attuale alla rimozione delle opere” a cui si può sempre appellare l’amministrazione.
Per quanto concerne l’agibilità/abitabilità sanante:
- il fatto che le difformità per essere state accertate all'esito di sopralluogo o ispezione dai funzionari incaricati di effettuare verifiche di conformità edilizia, devono anche essere richiamate almeno in un verbale;
- l’annullabilità della certificazione di abitabilità o di agibilità (concetto non chiarissimo);
- anche in questo caso l’assenza di una modulistica.
Relativamente alla sanatoria semplificata è necessario segnalare le seguenti criticità:
- non esiste una chiara distinzione tra abusi maggiori, parziali e variazioni essenziali;
- resta il problema dell’accertamento di conformità strutturale;
- non esiste la disciplina relativa al pagamento della sanzione senza la quale non si può finalizzare la sanatoria.
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